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lunedì 8 aprile 2013

Futti antichi, coltivare un Azzeruolo rosso, bianco...giallo

Frutti quasi dimenticati, in grado di farci assaporare i gusti antichi dei bisnonni. Tra le piante da frutto da recuperare per avere un giardino in armonia con la tradizione c'è  l'Azzeruolo.
Il suo nome botanico è Crataegus azarolus sembra originario dell'Asia Minore anche se questa ipotesi non è condivisa  da tutti i botanici. L'Azzeruolo in ogni caso ha trovato diffusione nel mediterraneo: in  certe zone si trova ormai in forma spontanea. L'aspetto è curioso, con un'altezza contenuta- 4mt massimi- e una chioma rada e larga, un portamento a cespuglio, e foglie decidue. Si tratta di una bella pianta che viene coltivata anche a scopi ornamentali. Appartiene alla grande famiglia delle rosacee e in genere si innesta sul Biancospino o sul Cotogno. La crescita da seme è, invece, molto lenta.
Posizione prediletta: prolifera in terreni argillosi ma anche poveri e calcarei, in luoghi  soleggiati e a medie latitudini.
Frutti: - "Azzeruole"- piccoli dai 2 ai 4 cm massimi di diametro a forma di piccole mele o meglio di grandi bacche dal gusto simile  a quello delle nespole, fragrante e croccante. Si consumano fresche, in marmellate , conserve o sotto spirito. Fioriscono tra aprile e maggio e maturano a fine estate.
Proprietà: anti-anemiche e diuretiche.
Varietà: Azzeruolo giallo del Canada, Bianco d'Italia e Rosso d'Italia.
Trucco: per avere più frutti è consigliato piantare due piante- una rossa e una bianca- in prossimità.


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