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mercoledì 3 aprile 2013

Il fascino di coltivare un'orchidea blu: la Vanda Coerulea

Non è difficile immaginare lo stupore di William Griffit quando nel 1837 esplorando una foresta indiana si imbatte in un'orchidea tutta blu. Per una decina d'anni fu solo la sua parola di botanico a testimoniare l'insperata scoperta, poi l'esistenza del fiore azzurro, battezzato Vanda Cerulea, venne finalmente documentata e negli anni '50 cominciarono le prime importazioni inglesi.
Oggi è resta una pianta  collezionata, dalla coltivazione relativamente facile e dall'eleganza indiscussa. In commercio ne esistono però delle 

"contraffazioni" vale a dire delle orchidee Phalaenopsis colorate artificialmente con la tecnica utilizzata anche per realizzare le rose rainbow, la pigmentazione dura poco, poi tornano al colore originale. Non è un grande affare considerando che rispetto a una Phalaenopsis bianca costano il doppio.

La Vanda Cerulea presenta in natura una varietà di colorazioni che vanno dal celeste, al rosa fino al verde. Inoltre sono stati creati numerosi ibridi, dai colori più decisi e intensi.
In India, si trova tra gli 800 e i 1600 metri, è una specie spontanea e pertanto rustica e resistente.
Coltivazione
Esposizione: luminosa, necessita di tanta luce
Temperature ottimali: mai sotto i 10 di notte, mai sopra i 30 di giorno, evitare sole diretto
Acqua: abbondanti e frequenti annaffiature estive, sporadiche nei mesi autunno/invernali
Fioritura: da luglio a settembre, ovviamente in serra si trova fiorita anche al di fuori di questo periodo
Rinvaso: delicato, meglio il rinnovo del terriccio
Potatura: delicata, solo dove non ci sono infiorescenze e comunque con cautela
Concimazione: primaverile ed estiva

Curiosità: l'orchidea è una pianta della salute. Contribuisce a umidificare gli ambienti e a ripulirli da sostanze inquinanti come il formaldeide che trasuda dai mobili.


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